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Lauren Simmons | Rossi S.r.l.
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Lauren Simmons

Storie di successo al femminile: Lauren Simmons.

Imprenditrice poliedrica.

Lauren Simmons ha fatto la storia all’età di 22 anni, diventando la seconda operatrice finanziaria afroamericana al mondo – nonché la più giovane – alla Borsa di New York (NYSE). Dal debutto sul trading floor, Lauren è diventata un’imprenditrice poliedrica ed è stata nominata donna dell’anno nel 2019 da Harper’s Bazaar. Adesso Lauren è un produttore esecutivo e sta lavorando a un film biografico sulla sua storia che dovrebbe uscire nell’estate del 2021. Lauren è anche ospite di Going Public, una nuova serie TV finanziaria su entrepreneur.com.

Di seguito riportiamo l’intervista a Lauren Simmons.

La tua storia sta ispirando molte donne. Cosa ti ha spinto a entrare nel mondo della finanza e a trasferirti a New York senza un lavoro?
Sapevo che l’unico modo in cui sarei stata capace di stimolarmi era mettermi in situazioni scomode. Se fossi rimasta a casa in Georgia, penso che avrei vissuto una vita molto confortevole. Ma avrei saputo esattamente cosa mi stesse aspettando. Invece, mettendomi in gioco laggiù e trovandomi in un ambiente del tutto nuovo, sono stata capace di crescere in uno spazio ignoto e di spingermi oltre limiti che non avrei avuto rimanendo a casa.


Ti sei ispirata a qualche modello? Se sì, quanto è stato importante per te? Hai avuto un mentore?
Prima del floor, per me è stato importante il supporto della mia famiglia – specialmente di mia madre. Lei mi ha incoraggiato a mettermi in gioco, rassicurandomi che tutto sarebbe andato bene. Se non avessi avuto il suo supporto, probabilmente sarei tornata in Georgia molto prima. Il suo ruolo è stato essenziale nell’incitarmi a fare qualcosa di nuovo ed eccitante, a correre rischi e a sperare per il meglio. Richard Rosenblatt è stato invece di grande supporto per me sul floor, e anche in seguito, sostenendomi nel mondo finanziario.

Come sei riuscita a conquistarti il rispetto nel mondo della finanza?
I tuoi primi 90 giorni in un’organizzazione sono molto indicativi. Se ti presenti troppo timidamente o non mostri chi sei davvero, dopo quei 90 giorni la gente si aspetterà sempre che tu sia la stessa persona. Quindi nei primi 90 giorni ho fatto capire agli uomini sul floor esattamente chi fossi e cosa non erano autorizzati a dire di me. Sono femminile fino in fondo e il mio potere viene dall’indossare un bel vestito e i tacchi, proprio come quando un uomo si mette un bel completo su misura. Ho messo in chiaro che sarei rimasta fedele a me stessa, esigendo rispetto e facendo sentire la mia voce. Sono convinta che quei primi tre mesi abbiano chiarito una volta per tutte quello che sarei stata per il resto del mio tempo sul trading floor.

Perché è così difficile, per molte donne, chiedere un aumento di stipendio o negoziare un salario? E come mai la società vede le donne che conducono queste trattative con successo in modo diverso dagli uomini?
Ci vuole un po’ di pratica, ma si tratta anche di sapere quanto vali. Dovresti essere pagata il giusto – e se non potessi ottenerlo, almeno dovresti ricevere il salario minimo legale. Penso che le donne non abbiano la stessa sicurezza degli uomini quando si tratta di contrattare sullo stipendio. Non vuoi chiedere troppo, né apparire troppo aggressiva o prepotente. Io dico solo: tu sai quanto vali, conosci la posizione e hai fatto le ricerche. Se sei convinta di meritare questo stipendio, dovresti ottenerlo. Se pensi di aver lavorato più tempo e ritieni di dover essere pagata di più, dovresti esserlo. E onesta-mente, se un’azienda dice di no – specialmente se sei stata brava nel tuo ruolo – hai il potere di andartene e di passare a un’altra società che darà valore al tuo tempo e alle tue doti.

Quanto è importante un network valido, specialmente per le donne?
Molto importante. Penso davvero che la gente debba impegnarsi per il proprio successo e, specialmente negli spazi dominati dagli uomini, sempre più donne dovrebbero sostenersi a vicenda. Almeno dalla mia prospettiva, non ne ho viste tante. Credo che la nostra principale concorrenza avvenga tra le donne stesse e questo non lo capisco. Non sento che le donne si sostengano a vicenda e aspetto con ansia il giorno in cui lo faranno. C’è una differenza fondamentale quando un uomo entra in un nuovo ambiente di lavoro. Altri uomini esperti gli vanno incontro per sostenerlo. Tra le donne questo non succede, e perciò mi piacerebbe vedere un atteggiamento diverso in futuro.



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